giovedì 26 novembre 2009

Ecco la realtà che troppi italioti* non vogliono vedere


Ecco la realtà che troppi italioti* non vogliono vedere
(*italiani idioti)


QUESTO E' PER LORO:

La Camera archivia Cosentino in due ore
di Marco Lillo


La Giunta per le Autorizzazioni a Procedere del Parlamento italiano ha deciso: Nicola Cosentino non deve essere arrestato. I magistrati hanno impiegato molti anni per raccogliere le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia e i riscontri alle accuse di nove pentiti che hanno portato alla formulazione dell'accusa per concorso esterno in associazione camorristica contro il sottosegretario all'economia del Governo Berlusconi. Il primo pentito, Dario De Simone, risale al 1996. La prima richiesta di arresto per il coordinatore del Pdl in Campania è del 17 febbraio 2009.
La richiesta alla Camera del Gip Raffaele Piccirillo arriva solo otto mesi dopo. Le accuse sono contenute in 350 pagine fitte di verbali ma la giunta ha deciso di buttarle nel centino in 1 ora e 50 minuti. Altro che processo breve. Non c'era alcun dubbio in realtà, che sarebbe finita così. Mentre chiedono di reintrodurre la vecchia autorizzazione a procedere che bloccava le inchieste e non solo gli arresti, come accade oggi, i politici italiani continuano a usare questa prerogativa come se fosse un privilegio di casta.
Oggi undici deputati si sono espressi contro l'arresto, sei a favore e uno si è astenuto. Si tratta del radicale Maurizio Turco, eletto con il Pd. In realtà Turco era contrario ma si è astenuto solo per potere poi prendere la parola in parlamento quando, con ovvio esito, l'aula si dovrà esprimere sulla proposta della Giunta. I parlamentari nella storia repubblicana non hanno mai concesso il via libera alla reclusione dei loro colleghi. Anche nei casi nei quali la loro colpevolezza era conclamata. Anche quando, come in questo caso, il fumus persecutionis è davvero impossibile da sostenere. Siamo in presenza di una Procura che non ha indagato su Cosentino per decenni nonostante i verbali pesantissimi risalenti al 1996 di Dario De Simone, un collaboratore credibile per i pm che raccontava già allora di aver incontrato il politico durante la latitanza a casa di un cugino lontano.
L'unico caso di autorizzazione all'arresto risale al 1983, e riguardava un parlamentare anomalo come il leader Toni Negri, candidato dal Partito radicale mentre era in carcere, poi uscito, e infine fuggito prima che la Camera desse il via libera al suo nuovo arresto. E' interessante leggere i resoconti dei lavori di oggi per scoprire con quale faciloneria i parlamentari abbiano archiviato la pratica. Il rappresentante della Lega Nord, Luca Rodolfo Paolini, parla di “metodi da inquisizione spagnola” e di accuse “senza il benché minimo elemento fattuale”. Poi prende la parola Turco (che dovrebbe rappresentare le ragioni degli elettori del PD). Uno si aspetterebbe una difesa delle ragioni della Procura, come quella che poi faranno le colleghe Marilena Samperi e Anna Rossomando, del PD.
Invece Turco prima si dichiara d'accordo “con le asserzioni del collega Paolini” della Lega, anche se sottolinea però che “queste valgono per tutti e non solo per i parlamentari”. In pratica sarebbe meglio non arrestare nessuno. Non solo Cosentino. Dopo avere assolto l'imputato, Turco passa a mettere alla sbarra i veri colpevoli: la legge e i magistrati. “Il reato di concorso esterno in associazione mafiosa”, sostiene il novello giurista, “è un assurdo logico”. Nonostante la Cassazione dica il contrario da decenni. E poi basta anche con questi pm napoletani. Turco esprime “dubbi sulla professionalità dei magistrati che hanno condotto l'inchiesta”.
Qualcuno, come il presidente Pierluigi Castagnetti, tenta di riportare il discorso sul merito, sulla scandalosa cogestione di politica e camorra sull'affare rifiuti. Ma è inutile. I fatti sono stravolti. Nella sua accorata difesa della settimana scorsa, Cosentino aveva detto ai suoi colleghi di essere indagato da febbraio 2009. In realtà a quella data risale la richiesta di arresto, che presuppone un lasso di tempo precedente per fare gli accertamenti. I componenti della Giunta prendono per buona la bubbola. Anche l'esponente dell'Udc, Domenico Zinzi, di Caserta, vota contro l'arresto.
Conclusivo il discorso Maurizio Paniz del Pdl: “la Giunta non deve entrare nel merito della vicenda ma limitarsi a verificare se la situazione prospettata possa sovvertire le esigenze della sovranità popolare. Ebbene, Nicola Cosentino è stato eletto dal popolo per svolgere la sua funzione parlamentare e di Governo. Un eletto dal popolo non può essere privato della sua funzione senza validi motivi, che in questo caso mancano del tutto”. A prescindere, senza entrare nel merito.



QUESTO E' PER NOI:

Elementari, dal 2010 stop ai libri gratis

Il Governo ha soppresso con la Finanziaria lo stanziamento di 103 milioni di euro per la fornitura gratuita dei libri di testo nella scuola dell'obbligo, «l'ultimo scippo del Governo alle famiglie, alla scuola e agli enti locali».
Lo rende noto Manuela Ghizzoni, capogruppo del Pd in commissione Cultura alla Camera, chiedendo l'immediato intervento del ministro Gelmini.
«Il ministro Gelmini intervenga immediatamente per porre rimedio a questo ennesimo scippo. La gratuità dei libri nella scuola elementare - ricorda la parlamentare - è prevista per legge dal 1964. Dal 1998 e con le successive leggi finanziarie, fino a quella del 2007 del governo Prodi, la gratuità è stata estesa alle scuole secondarie in forme legate al reddito. Di segno opposto la politica del governo Berlusconi che ha completamente cancellato queste risorse".
Ci sono poi due aspetti gravi di questo ennesimo colpo di mano. Da un lato - osserva Ghizzoni -. "Il governo taglia ancora una volta risorse fondamentali per la scuola e il diritto allo studio e non ha nemmeno il coraggio di farlo alla luce del sole, semplicemente non rinnova lo stanziamento di risorse stabilito dal centrosinistra nel 2007. Dall'altro lato l'esecutivo non toglie il diritto, ma intende scaricarne l'onere sulle famiglie e sugli enti locali».
Secondo l'esponente del Pd, se la Finanziaria non verrà cambiata, «i Comuni verranno privati dello stanziamento e, in base alla leggi vigenti, saranno costretti a erogare i libri gratuiti alla scuola primaria a loro spese». «Non possono scaricare tutti i tagli di Tremonti sui cittadini e sugli enti locali già in difficoltà. Ancora una volta la maggioranza- conclude - si riempie la bocca col federalismo e poi vara misure centraliste che deprimono gli enti locali, ormai considerati dei bancomat dalla maggioranza».


Il PDmenoL parla di tagli alla scuola ma non dice che è una batosta per le famiglie.
Già... la Famiglia è un tema di destra... infatti!

E ancora... Leggi "Meno libri per tutti, tagliati 103 milioni per i più poveri"
di Beatrice Borromeo

QUESTO E' PER VOI:

Elmetto, giacca e cravatta
di Beppe Grillo

E' strano, a volte, come ci si svegli al mattino con delle nuove domande. Interrogativi a cui il giorno prima non si pensava neppure. Ed è inquietante che quelle domande siano così ovvie, solari, di una tale evidenza, che lo stupore ci prende al pensiero che mai, prima d'ora, le avessimo formulate.
Se un sindaco provoca indirettamente la morte per malattie respiratorie a centinaia di suoi cittadini è colpevole? Va condannato per omicidio colposo multiplo aggravato? Se un presidente della Camera firma le leggi Fini-Giovanardi e Fini-Bossi ed è alleato con Berlusconi è un presidente di sinistra? Se un presidente della Fiat tace all'incasso degli aiuti statali e parla, dopo, contro la prescrizione breve è l'uomo di domani? Se uno scrittore anti mafia pubblica i suoi libri per la Mondadori acquisita con la corruzione di giudici è cosa buona e giusta? E allora perché non vi scrivono Marco Travaglio o Lirio Abbate? Se la mafia è al potere il suo compito è quello di combattere i concorrenti della criminalità organizzata presenti sul mercato? Chi autorizza un ministro a chiamare fannulloni i dipendenti statali quando i primi assenteisti sono i parlamentari? Perché nessuno suona l'allarme per il debito pubblico che cresce al ritmo di quasi un miliardo al giorno quando è chiaro che ci porterà alla bancarotta? Se un tizio si fa leggi ad personam da quindici anni in totale impunità è perché servono a tutti, anche alla presunta opposizione? Se Andreotti è prescritto per mafia perché può rimanere in Parlamento? E' forse un mistero della Fede del Vaticano? Lo Scudo Fiscale sarà usato dai parlamentari del Pdmenoelle non presenti al momento della votazione? E, se così fosse, come può saperlo un cittadino? Se un partito non si libera dei suoi condannati e li fa eleggere in Parlamento è perché quei condannati ricattano il capo del partito? Se i condannati in primo grado per vicinanza con la mafia sono eletti senatori è per i voti che portano? Se un parlamentare fa il doppio lavoro, attore, avvocato, amministratore, fa doppiamente schifo? I soldi che toglie ai disoccupati gli tolgono il sonno? Se il nucleare è anti economico chi ci guadagna? Se "Il Fatto Quotidiano" rifiuta i contributi pubblici e vive solo con i soldi dei lettori perché regalare soldi pubblici a Repubblica, Libero e il Corriere della Sera? Se in tutto il mondo si investe sulla banda larga perché Gianni Letta blocca 800 milioni di euro già approvati? Se il digitale terrestre non serve a nulla a chi serve? Se in Italia non c'è il reato di tortura, allora si possono torturare Bianzino, Cucchi e centinaia di poveri cristi? Se la D'Addario è ancora viva e Brenda è morta è perché la prima è protetta e la seconda ha perso il protettore?
L'ultima domanda, che arriva quando ancora sei davanti allo specchio, quella che ti rovina in modo definitivo la giornata, non è nuova, ricorre ogni mattina e non riesci a liberartene: "Fanno più schifo gli italiani o chi li governa?."
Poi ti metti l'elmetto ed esci ad affrontare l'ignoto.



SAPETE CHE NOVA C'E'?