martedì 31 marzo 2009

I nuovi padri della patria

Il trionfo del Popolo della Libertà!

Il Presidente ci traghetterà oltre la crisi verso una nuova Italia: libera, moderna e felice!

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La politica del PDL, da sempre schierata per la legalità e contro tutte le mafie (vedi le parole di Fini di ieri: "La mafia è una dittatura"), porterà lo sviluppo ed il benessere anche da noi a Santa Marinella!

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... e sopprattutto leggi "Gola profonda confessa"

lunedì 30 marzo 2009

“Il grande inganno”

L'inganno (nucleare)

dal CCRE riceviamo e pubblichiamo


di Michele Buono e Piero Riccardi

Alla fine si tratta solo di riscaldare acqua per far girare delle turbine che devono produrre elettricità. Ma non è che è esagerato mettere in moto una reazione nucleare per fare l’acqua calda? E’ pericoloso? Conviene realmente? Si può fare diversamente?

La Storia comincia nel 1953 e le intenzioni erano ottime: atomi per la pace - diceva Eisenhower - sottrarre l’atomo al controllo militare e usarlo per fare l’elettricità. Andò tutto bene per molti anni, poi successe quello che non doveva succedere: gli incidenti. Sellafield, Three Miles Islands, Chernobyl. E fu così che cominciò un lento declino del sistema. Nel 2002 l’ultima punta massima di produzione elettronucleare. Nel mondo i reattori sono 436: 8 in meno rispetto al 2002. Stanno invecchiando e nessuno si affretta a rimpiazzarli.

Dal 1979 negli Usa non sono state più costruite centrali nucleari. Bush aveva promesso un rilancio dell’elettronucleare ma non se ne fece niente: l’investimento troppo rischioso per le banche e i soldi pubblici in giro ce ne sono pochi per via della crisi. Barak Obama taglia gli incentivi all’atomo e punta su rinnovabili e efficienza energetica. Stessa cosa fa la Germania dove una legge del 2002 stabilisce che non si costruiscono più centrali e i reattori esistenti man mano che giungono a fine vita si spengono. Intanto però si devono ancora fare i conti con le scorie. Di quanto costi poi il nucleare in termini di salute delle persone sembra meglio non parlarne. L’azione dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) è blindata da un accordo del 1959 con L’AIEA (Organizzazione internazionale per l’energia atomica) che a sua volta dipende dal Consiglio di sicurezza dell’ Onu: in poche parole quello che sappiamo degli effetti del nucleare sulla nostra salute dipende dagli interessi dell’industria atomica. E la Francia con 58 reattori? Non è per niente indipendente per quanto riguarda l’energia e i problemi sul territorio sono tanti. Ma l’industria nucleare - francese, americana - è sempre in piedi e preme da tutte le parti per costruire.

In Italia si sta parlando di rinascimento nucleare, ci siamo affidati ai francesi perche ci hanno detto che le loro centrali sono le più sicure, è vero? E poi quando saranno terminate la nostra bolletta elettrica sarà veramente più bassa?

IL GRANDE INGANNO”- REPORT, andato in onda domenica 29 marzo, RAITRE



sabato 28 marzo 2009

SPECIALE: La mafia alla conquista dell'Europa



Petra Reski è una giornalista del settimanale tedesco Die Zeit. Ha scritto il libro: “Mafia. Von Paten, pizzerien und falschen priestern”. Il titolo in italiano sarebbe: “Mafia. Di padrini, pizzerie e falsi sacerdoti”. Sarebbe perchè il libro, tradotto in molte lingue, finora non ha trovato editori italiani. Petra descrive l'inarrestabile penetrazione delle mafie italiane in Europa. Per la Frankfurter Allgeimeine Zeitung il suo libro è il migliore sull'argomento mai pubblicato. Petra ha ricevuto minacce e passa il tempo a difendersi nei tribunali tedeschi da querele e denunce delle persone da lei citate.
Il libro è considerato il "Gomorra" tedesco e Petra rischia di fare la fine di Saviano. Le mafie italiane sono, con tutta probabilità, la prima azienda del nostro Paese. Il fatturato presunto è di 100/150 miliardi di euro all'anno. Tutto in nero. Un capitale che va investito. Dopo l'Italia, mercato ormai saturo di capitali mafiosi, c'è l'Europa. Il Pil di molti Paesi europei dipende anche dai soldi riciclati della mafia. Esportiamo capitali e mafie. Tra qualche anno Bruxelles sarà nostra, cosa nostra.

@ @ @ @ @ SEGUI LA DIRETTA @ @ @ @ @


Ps. Sabato 28 marzo all'Auditorium di Genzano (Roma) in via Italo Belardi 81, le associazioni culturali "I grilli del Pigneto" e "Officina delle idee" organizzano l'incontro pubblico “Un sabato sotto la bandiera della legalità” con, tra gli altri, Sonia Alfano, Salvatore Borsellino, Benny Calasanzio, Clementina Forleo. Sarà possibile seguire l’incontro in diretta streaming.

giovedì 26 marzo 2009

Lega e sai chi ti frega!

Lega e sai chi ti frega!




Mario Borghezio è europarlamentare e membro della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni. Il posto ideale per un condannato in via definitiva per l'incendio, aggravato da finalità di discriminazione, appiccato ai pagliericci di alcuni immigrati. Bossi invitò i leghisti a "cercare i fascisti casa per casa". Umberto, i fascisti li hai in casa tua, oltre che come alleati di Governo. Borghezio tiene ormai lezioni all'estero per spiegare ai neofascisti francesi come infiltrarsi nella Lega.

martedì 24 marzo 2009

Legittima difesa


Dal blog di Gioacchino Genchi:
Sono stato sospeso dal servizio dalla Polizia di Stato


Cari amici, poco fa mi è stata notificata la sospensione dal servizio dlla Polizia di Stato.
Col provvedimento di sospensione dal servizio mi sono stati ritirati il tesserino, la pistola e le manette.
Il provvedimento è fondato sulla mia replica al giornalista Gianluigi Nuzzi di Panorama, che mi aveva dato del bugiardo su facebook. Il mio amico Marco Bertelli ha ripreso la chat, pubblicandola sul mio blog “Legittima difesa”.
Il senso dello Stato ed il rispetto che ho per le Istituzioni mi impongono di tacere e subire in silenzio.
Sono vicino e solidale con chi in questo momento, probabilmente, è sottoposto a pressioni politiche assai maggiori delle violenze e delle mistificazioni che sto subendo io.
Confermo da cittadino e da poliziotto la mia assoluta stima e subordinazione al Capo della Polizia – Prefetto Antonio Manganelli – che ha adottato il provvedimento di sospensione.
Mi difenderò nelle sedi istituzionali senza mai perdere la mia fiducia nella Giustizia e nelle Istituzioni.
Vi ringrazio di tutto e spero che le mie sofferenze servano al trionfo della Verità ed alla vittoria dei giusti.
Un forte abbraccio per tutti quanti mi siete stati e mi sarete vicini!


Gioacchino Genchi

il "nuzzi" vs. Gioacchino Genchi


Auguri a tutti i papà, in una Patria che ormai sembra rimasta orfana ... L'affetto e l'abbraccio dei miei figli mi consola e mi aiuta a combattere

Botta e risposta tra Gioacchino Genchi e Gianluigi Nuzzi su FACEBOOK (19 marzo 2009)
di Marco Bertelli ( dal sito http://www.19luglio1992.com )

Facebook, il popolare sito di social network, sta diventando uno strumento molto comodo per scambiarsi informazioni ed organizzare iniziative a partire dalla rete. Vogliamo prestare all´attenzione degli utenti del sito uno scambio di battute che si é svolto giovedì 19 marzo 2009 tra il dott. Gioacchino Genchi ed il giornalista di PANORAMA Gianluigi Nuzzi, scambio di battute che ha avuto luogo sulla bacheca di Facebook dei due interlocutori e pertanto pubblico e visibile a tutti i loro rispettivi contatti. Vista la grave mistificazione fatta da diversi organi istituzionali e di stampa sull´operato del dott. Genchi, riteniamo giusto pubblicare le parti più significative di questo colloquio per far capire quanto siano false ed infondate le più recenti accuse che vengono mosse al dott. Genchi, nel caso particolare quelle di aver fatto degli accessi abusivi all´anagrafe tributaria nell´ambito delle indagini sulla scomparsa della piccola Denise Pipitone. Il dott. Genchi ha postato in mattinata sulla sua bacheca di Facebook il seguente messaggio di auguri per la festa del papà:
"Auguri a tutti i papà, in una Patria che ormai sembra rimasta orfana ... L'affetto e l'abbraccio dei miei figli mi consola e mi aiuta a combattere"

A stretto giro di posta Gianluigi Nuzzi replicava agli auguri del dott. Genchi con il seguente commento:
"Ricambio gli auguri...seppur mal tollerando alcune tue bugie..."

La replica del dott. Genchi seguiva di pochi minuti:
"Le bugie sono solo quelle che scrivi tu e il tuo giornale, solo al servizio di chi vi paga."

Gianluigi Nuzzi rispondeva:
"Troppo facile Gioacchino, mi aspetto di più , che bugie avrei scritto? Invece ricordo perfettamente che a me e David negli studi di Telelombardia negavi di aver compiuto accessi patrimoniali, ora sei indagato anche per questo no?"

Ed ecco la replica conclusiva del dott. Genchi che fa piazza pulita di ogni fantomatica "bugia":
“Vedo che sei bene informato! Sicuramente sei più informato di me, visto che alla stampa la Procura della Repubblica di Roma ha fatto sapere più di quanto non ha detto a me. Non c'è una sola mia attività di consulenza o di perizia - dicasi una - in cui mi sono mai occupato di indagini patrimoniali o fiscali. Non ne capisco nulla di indagini patrimoniali e/o fiscali e non ho mai fatto mistero della mia ignoranza. Conosco solo il mio lavoro, che è noto a tutti. Per il resto non sono mai stato un tuttologo. Se fossi un esperto di diritto tributario e fiscale non pagherei, come pago, tre consulenti, per occuparsi della gestione delle mie attività. Ciò posto ti preciso di avere solo verificato la corrispondenza di alcuni codici fiscali, con i quali risultavano intestate alcune schede telefoniche GSM. Sai benissimo quanto è facile generare un codice fiscale falso, anche con uno dei tanti programmi distribuiti su Internet. Sai pure quant'è facile attivare una scheda GSM con un codice fiscale falso. L’unico modo per verificare la corrispondenza al vero di un codice fiscale e la reale esistenza del soggetto che assume di essere titolare, è l’interrogazione delle banche dati (pubbliche) dell’anagrafe tributaria. Io ho solo fatto questo, sempre e soltanto su specifica e dettagliata autorizzazione di tutti i magistrati che mi hanno conferito gli incarichi, compresi quelli della Procura della Repubblica di Roma, con i quali ancora lavoro in indagini molto complesse, riguardanti anche degli omicidi. Non potendomi attaccare su altro, grazie ai tuoi amici generali della Guardia di Finanza su cui stavo indagando, hanno cercato su cosa fregarmi, visto che il Pubblico Ministero Luigi de Magistris (come tutti i Pubblici Ministeri ed i Giudici di Italia), mi aveva autorizzato ad accedere all’anagrafe tributaria, per verificare i codici fiscali delle utenze telefoniche. Grazie a questa scusa hanno avuto gioco facile per perquisirmi e portarsi via tutti i miei dati, compresi quelli che li riguardavano direttamente, senza nemmeno contestarmi quali codici fiscali io avrei interrogato abusivamente, senza averne titolo. Nel decreto c’è scritto che io avrei interrogato i codici fiscali di soggetti di Milano che non potevano avere alcuna attinenza con le indagini sulla scomparsa della piccola Denise Pipitone. Tutti sanno gli sforzi investigativi che sono stati fatti proprio su Milano nel vano tentativo di rintracciare la bambina. La vicenda del filmato del metronotte, le indagini sui rom lo confermano. Tutto questo è un assurdo. Penso al dolore che ha potuto provare la povera Piera Maggio, solo per il fatto di come l’indagine della Procura di Marsala (vedi caso!) sulla scomparsa della figlia, sia stata presa a pretesto per colpirmi. Prima – se ben ricordi, visto che anche su queste fesserie avete scritto sul tuo giornale – mi erano stati contestati gli accessi abusivi alla Vodafone con la password della Procura di Marsala. Resisi conto delle stupidaggini che avevano detto (anche gli “scienziati” del COPASIR) hanno fatto marcia indietro e non hanno più parlato della Vodafone e di quanto gli interessati dirigenti di quell’azienda avevano riferito. Adesso, visto che gli aspetti principali delle indagini di Catanzaro coinvolgevano alti ufficiali della Guardia di Finanza, hanno cercato di giocare in casa, con i presunti accessi abusivi all’anagrafe tributaria, senza che mi sia stato contestato concretamente un solo nome e/o un solo codice fiscale che io avrei “abusivamente” interrogato, accedendo ad un dato pubblico per ogni cittadino italiano che volesse farlo.
Nessuno alla Procura di Roma, però, si è accorto come vi siete procurati al tuo giornale i dati dei miei redditi (sui quali ho pagato anticipatamente le tasse) che invece erano riservati e che sono stati resi noti solo grazie ad una illecita intromissione negli archivi dell’anagrafe tributaria. Chiedi quindi ai tuoi amici della Guardia di Finanza cosa sono gli accessi abusivi all’anagrafe tributaria e come si fanno. Con l’occasione chiedigli pure chi ha fatto gli accessi sulle mie denunzie dei redditi e su quelle dei miei onesti familiari. Se lo fai farai uno scoop e sarai un giornalista che vuole solo ricercare la verità e non rendere il proprio servizio al padrone di turno che gli somministra lo stipendio.
Con questo ti saluto, solo perché ho perso troppo tempo ed ho cose più importanti da fare. Siccome ti stimo, perché so che sei un bravo giornalista, ti prego di ritirare l’epiteto di bugiardo che mi hai dato. So pure che la tua coscienza te lo impone, perché anche dietro un cronista come te (sicuramente bravo) c’è un uomo coi suoi sentimenti e le sue idealità.
Per come ti ho conosciuto e ti conosco (e per come ti ho pure apprezzato) so che su molte cose la pensiamo allo stesso modo. Io, però, ho la grande fortuna di essere un uomo libero ed indipendente, che dice le cose che pensa e non ha paura delle cose che fa. Tu, purtroppo, non hai potuto avere la mia stessa fortuna ed in questo hai tutta la mia comprensione e solidarietà, anche se ora sei costretto ad attaccarmi, pure su facebook.


Gioacchino Genchi

p.s. Tanti auguri comunque, visto che anche tu, Gianluigi, sei un fortunato papà, come lo sono io!


Chi è il "nuzzi"

Gialuigi Nuzzi, detto Gigi; è giornalista professionista dall'età di 17 anni. Milanese, con moglie e un figlio, dopo un lungo periodo alla cronaca de Il Giornale è ora inviato a Panorama e segue inchieste soprattutto a carattere giudiziario.
Per i comuni mortali la rivista Topolino è un’amena lettura negli anni dell’infanzia e talvolta rimane un’innocente passatempo anche in gioventù. Per Gianluigi Nuzzi, Gigi, il fumetto disneyano è stato occasione per acquisire pratica e diventare giornalista in minore età.
L’indimenticato e anticonformista Marco Borsa, già direttore del Corriere della Sera, lo volle alla Mondatori, non ancora ventenne e nel 1989 Nuzzi firmò il suo primo libretto dedicato ai migliori alberghi d’affari.
Si racconta che il 1 dicembre di quell’anno, con alcuni militi locali raggiungesse il castello sforzesco e un festoso vertice con i grandi della terra in onore di Michail Gorbaciov. Il muro di Berlino era caduto qualche settimana prima e Gigi ne avrebbe indagato volontieri con Shevarnazde, Berlusconi, Agnelli, Moratti.
Ingaggiato a Il Giornale imparò il mestiere di cronista di giudiziaria e spinse le sue inchieste sempre più addentro ai segreti del palazzo, anzi sempre più giù e forse fece tremare i polsi a qualcuno più sù. Ora Gianluigi Nuzzi, Gigi, ha moglie e un bimbo, è inviato a Panorama. La tastiera si è affilata, è diventata stiletto, le sue inchieste hanno visione più ampia, nella società e nel mondo, può contare su un’affollata platea d’estimatori, giovani e non, come un romanziere di successo.

Il piacere del viaggio non l’ha abbandonato, è un ospite esigente che cerca la camera con il rumore della
fontana di Trevi o la terrazza a 360° sui giardini non più tanto segreti del Vaticano, lo spartano resort con casette di legno sulla spiaggia di Saint Tropez e soprattutto ambienti familiari dove possa avere ogni volta la stessa camera. A Milano pranza sempre fuori, ma i locali sono sempre gli stessi, case di amici da non tradire.

domenica 22 marzo 2009

Le balle dello psiconano

Non arrivi a fine mese?
Perdi il lavoro o non lo trovi?
Niente di meglio che essere preso anche per il culo!

Ci spiega come, il professor Mauro Gallegati, Facolta' di Economia Giorgio Fua' dell’Universita' Politecnica delle Marche



"L’ISTAT dice che il tasso di disoccupazione nell’ultimo anno è salito dal 6.1 al 6.7%. I dati sulla disoccupazione in Italia "sono i migliori" nel contesto europeo. Lo ha affermato Berlusconi in una conferenza stampa alla fine dei lavori del Consiglio europeo. Come può sostenere una simile bestialità senza che nessuno si indigni? In fondo, se ci prendono per idioti è solo colpa nostra.
Nell’ultimo anno è aumentata la disoccupazione nelle nazioni della zona-euro. Secondo Eurostat, il tasso dei disoccupati è salito al 7,8% con forti differenze (dall’Olanda 2,7%, alla Spagna 13,4%). Il tasso di disoccupazione americano è del 6,7%, quello giapponese 3,9%.
Come può sostenere B. che stiamo meglio degli altri Paesi europei? I numeri sembrano dargli ragione: il tasso di disoccupazione italiano è più basso della media europea. Le statistiche però vanno lette, perché dietro un numero sono nascoste molte altre storie. Così è per la disoccupazione, un rapporto tra due numeri: tra chi cerca lavoro o un lavoro l’aveva e l’ha perso e forza lavoro, cioè le persone disposte a lavorare. Se la situazione generale peggiora e uno si scoraggia e smette di cercare lavoro, il tasso di disoccupazione scende! Gli "scoraggiati" sono persone senza lavoro che a domanda dell’ISTAT: “Perché non sta cercando lavoro?” barrano la X su “Ritiene di non riuscire a trovarlo". Per evitare questo problema che offre statistiche inaffidabili, gli economisti suggeriscono di guardare al tasso di occupazione. Ancora un numero: stavolta tra chi lavora e chi è disposto a lavorare.
E qui arriva l’inghippo: il tasso di occupazione italiano è tra i più bassi in Europa. Secondo l'Eurispes da noi è il 58,7%, inferiore di otto punti percentuali rispetto ai Paesi dell’euro, pari al 67%. Tradotto in numeri, se il tasso di occupazione fosse paragonabile a quello europeo, equivarrebbe a tre milioni di posti di lavoro in meno. Il tasso di disoccupazione reale sarebbe compreso tra l’11 ed il 13%. Non c’è lavoro.
Qualcuno dica ai nostri politici di voltarsi: il futuro è dall’altra parte, loro guardano al passato, non dobbiamo permettergli di rubare il domani dei nostri figli. Gli perdoneremo così anche le stupidaggini sulla disoccupazione e sulle presunte tremontiane “previsioni” sulla crisi: Ministro non ci voleva Nostradamus, stavolta, bastava il mago Otelma. Un abbraccio."

giovedì 19 marzo 2009

FULL METAL GOVERNMENT (Berlusca & i suoi ministri)

Brunetta: "Gli studenti sono guerriglieri"
Gli Studenti: "Brunetta ha la testa troppo vicina al basso ventre. L’uccello, si sa, dà alla testa."




Forse Brunéttolo si riferisce ai ragazzi picchiati al G8, o a Bergamo, o a Torino, o a Pisa, o ieri alla Sapienza a Roma. Pericolosi guerriglieri manganellati dai celerini.

ANSA - Gli studenti dell'Onda sono dei "guerriglieri e verranno trattati come guerriglieri". Lo ha detto il ministro della Pubblica Amministrazione e l'Innovazione Renato Brunetta, al termine di una conferenza stampa a Palazzo Chigi tenuta insieme alla collega della scuola, Mariastella Gelmini.
A chi faceva notare al ministro che nella scuola la protesta sta montando, il ministro ha risposto: "non vedo molta protesta, vedo ogni tanto delle azioni di guerriglia da parte della associazione Onda. Ma vedo - ha aggiunto - che nelle votazioni degli organi di rappresentanza degli studenti l'Onda non esiste. Sono un democratico e quindi credo molto più al voto che alle azioni azioni di guerriglia. L'Onda non l'ho vista nelle recenti elezioni degli studenti - ha insistito Brunetta - quindi sono dei guerriglieri e verranno trattati come guerriglieri".

RETE STUDENTI: NOI PACIFISTI, POLIZIA E STATO NO
"Il nostro è un movimento pacifico, sono il Governo e la Polizia che stanno cercando di creare uno stato di guerriglia". E' questa la replica della Rete degli Studenti alla dichiarazione del ministro della Pubblica Amministrazione e dell'Innovazione, Renato Brunetta, che stamani ha definito i ragazzi dell'onda dei "guerriglieri". "Già Cossiga lo aveva proposto lo scorso autunno, ma non ci era riuscito, forse lo vogliono fare ora" spiega la Rete. "In merito all'assenza dell'Onda nelle elezioni studentesche, noi rispondiamo al ministro che ha preso una cantonata: in diversi Atenei hanno vinto liste con rappresentanti del movimento". "Il ministro Brunetta afferma che il movimento composta da guerriglieri e che non rappresentato nelle elezioni. Ci chiediamo: sono guerrigliere le mamme che per i loro figli hanno chiesto pi ore e bocciato clamorosamente il maestro unico? Buttarla in caciara (o in guerriglia) è il sogno di un governo immobile e incapace. Un sogno che non gli concederemo di realizzare", conclude la rete.

UNIVERSITA': UNIONE STUDENTI, BRUNETTA SI DIMETTA
Le dimissioni e le ''immediate'' scuse del ministro Brunetta. Le chiede l'Unione degli studenti secondo cui un ministro della Repubblica ''non dovrebbe mai permettersi di definire dei giovani che esprimono il loro pensiero come dei 'guerriglieri' da trattare come tali''. ''Ieri - afferma l'Uds - c'e' stata un'aggressione di cui gli studenti sono state vittime. Quella di Brunetta e' una dichiarazione degna dei peggiori regimi sudamericani, dove gli studenti sono equiparati a terroristi. Gia' il presidente del Consiglio in autunno aveva provato a usare metodi repressivi, invocando la polizia nelle scuole pur di reprimere la protesta, ma aveva incontrato la netta ostilita' della societa' tutta. Chiediamo le immediate scuse e le dimissioni del ministro Brunetta. Non ci lasceremo intimidire''.

ULTIM'ORA:
BRUNETTA A SKY TG24 DICE "MI SONO SBAGLIATO, GLI STUDENTI DELL'ONDA NON HANNO LA DIGNITA' DEI GUERRIGLIERI, CHE SONO UNA COSA SERIA: SONO SOLO QUATTRO RAGAZZOTTI IN CERCA DI SENSAZIONI. STO DALLA PARTE DELLA DEMOCRAZIA, NON DELLA VIOLENZA".
RAGAZZI, QUESTO È UN FESSO COMPLETO, FATE COME CONSIGLIAVA VIRGILIO A DANTE: GUARDATE E PASSATE AVANTI. LA STORIA ESPRIMERA' IL SUO GIUDIZIO PESANTISSIMO SU QUESTA GENTE AL GOVERNO.




domenica 15 marzo 2009

Lo Stretto sotto al ponte


Riportiamo uno stralcio dell'intervista all'on. Di Pietro, rilasciata il 13 marzo u.s. al quotidiano L'Unità, dove spiega, i percorsi e la destinazione dei 18 miliardi annunciati dal governo per avviare i cantieri delle grandi opere focalizzandoci sul Ponte dello Stretto di Messina.

L'Unità: Cos’è il piano infrastrutture?
Antonio Di Pietro: «Il governo Berlusconi 2001-2006 fece la Legge Obiettivo, procedure semplificate per grandi opere necessarie».

L'Unità: Che lei ha condiviso?
Antonio Di Pietro: «Che in linea di principio l’Ulivo, tranne qualche resistenza, ha condiviso. Criticammo pero’ il piano perchè il governo aveva individuato una serie di opere inutili e non realizzabili. Servivano 130 miliardi subito, per cominciarle. Altri 200 per completarle. Un libro dei sogni in cui ognuno aveva cercato di metterci il ponte di casa sua».


...

L'Unità: E il ponte sullo Stretto? Berlusconi ha stanziato un miliardo e 300 milioni.
Antonio Di Pietro: «Soldi vecchi, tolti da altre opere necessarie per la Sicilia e la Calabria e riciclati nel ponte. Ecco perchè si lamenta così tanto Lombardo (il segretario Mpa). Quella del Ponte è una storia emblematica. Serve un po’ di pazienza...».

L'Unità: Prego.
Antonio Di Pietro: «Nel 2006, quando andiamo al governo, Sinistra e Verdi sono contrari all’opera e chiedono la rescissione del contratto con la società del Ponte. Chiediamo all’Avvocatura quanto costa la rescissione e ci dicono 388 milioni di euro che Impregilo e il consorzio di imprese avrebbero incassato netti, senza tasse».

L'Unità: Uno spreco.
Antonio Di Pietro: «Totale. Leggo il contratto e trovo il cavillo: manca il progetto esecutivo, Impregilo non lo ha ancora presentato, solo quello costa 60 milioni. Impregilo capisce e fa un passo indietro. Senza il progetto io posso, con un giro di competenze dal ministero dell’Economia all’Anas, stornare il miliardo e 300 milioni già presenti nelle casse della Società dello Stretto su altri progetti viari per Sicilia e Calabria e non pagare alcuna penale».

L'Unità: Un giro di valzer di milioni?
Antonio Di Pietro: «Togliamo soldi a un capitolo come il Ponte sullo Stretto per darne a un altro utile. A cosa servirà il Ponte se la Calabria non ha le vie d’accesso al Ponte?».

L'Unità: Berlusconi dice che il Ponte - inizio lavori 2010, fine nel 2016 - porterà cantieri, lavoro, un antidoto alla crisi.
Antonio Di Pietro: «Falso. Primo perchè chissà mai quando sarà cantierato il primo lotto del Ponte: ancora oggi non esiste il progetto esecutivo, sappiamo che ci saranno due piloni davanti a Reggio Calabria ma non esistono calcoli sul cemento necessario. Secondo perchè non ci sono altri soldi. Per gli altri lavori, invece, quelli del nostro piano regionale, i cantieri potevano essere già aperti. I soldi erano già assegnati».



...

L'Unità: Di Pietro, ci sarà qualcosa di vero nel progetto del governo?
Antonio Di Pietro: «Quattro miliardi, su 18 annunciati, a partire dal 2010. Gli altri 14 li aveva trovati il governo Prodi destinandoli a opere assai più utili».


...

Cos dicon gli abbetanti del luoco?
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LOL LOL

venerdì 13 marzo 2009

Le parole di Fini e i "trecartisti"



Non passa giorno che l'ex leader dell'Msi e prossima ex guida di Alleanza Nazionale, che si scioglierà nel Pdl, non manifesti idee, non solo in contrasto con Berlusconi, ma addirittura bollate come "comuniste".
Lui tira dritto dicendo a Porta a Porta: "Le mie opinioni? Se talvolta queste vengono etichettate come di sinistra io non ci trovo nulla di male".
Fini si pronuncia contrario all'emendamento della Lega che obbliga i medici a denunciare i pazienti clandestini. "Una norma che non mi convince. - così la descrive Fini - Il medico ha il dovere di curare le persone, non di chiedere i documenti. Per questo ci sono polizia e carabinieri".
"Ragioniamo prima di dar vita a provvedimenti che possono ledere il diritto della persona. - continua - Nei confronti del clandestino bisogna ricordare che è sempre una persona umana. Il rispetto della dignità viene prima di qualsiasi connotazione. Prima è un uomo.
Se le norme ledono i diritti della persona sono immorali e ingiuste". Anche se precisa che "questo non ha nulla a che vedere con la regolamentazione dell'immigrazione" e che "la sicurezza è un bene primario", il presidente della Camera dice: "Se si crea una sorta di pregiudizio nei confronti dell'altro questo è un momento molto brutto per l'Italia. Dobbiamo stare attenti a non dare vita a provvedimenti che possano portare a ledere i diritti umani".



Aumentano la polemica le parole di pochi giorni fa di Donna Assunta, vedova del suo padrino politico Giorgio Almirante: "Fini è ormai maturo per dirigere il Partito Democratico. Parla da comunista, fa il comunista, forse riuscirebbe a risollevare o ad affossare definitivamente quel partito. Certo è che parla da uomo di sinistra tradendo il suo elettorato".
Se le parole di Fini sono condivisibile da qualsiasi persona civile, altrettanto, non è corretto definirle di "sinistra" o addirittura da "comunista".
Alzare questi polveroni mediatici fa parte dei soliti giochini-ini-ini della paritocrazia per lanciare le solite sfide "spacca-italia", deprimenti per le persone (civili) e per il paese che certo non sta attraversando un buon momento. Molto probabilmente si tratta dei periodici tentativi di AN di contrapporsi al rosicchiamento di voti da parte della Lega e per "rintuzzare" lo psiconano oramai sempre più in delirio (in stile putiniano) di onnipotenza. Non ultimo il problema della fusione tra Forza Italia (dove i soldi ce l'ha il cavaliere) e AN (dove i soldi ce l'ha il partito) e quindi le quote politiche di 70 e 30 sono , tuttora, un grosso ostacolo che continua a far slittare la fusione stessa.
E' squallido il tentativo di far passare chiunque tenti (il caso Mentana è allarmante) di contrapporsi al quotidiano stravolgimento del vivere civile e della Costituzione come "comunista"; che, dal punto di vista comunicativo, equivale, in questo momento politico, alla figura del "perdente".
Se, ahi noi, questi nostri politici parlano dalla fossa che si stanno scavando, che dire di Donna Assunta... forse fa giungere la sua voce sino a noi direttamente dall'Eocene luteziano.
Speriamo che i credenti di alleanza nazionale non se la prendano a male dell'offesa ricevuta: siamo convinti che esistono "aennini", così come "ladestrini", "blocchini" ecc. ecc. che, condividendo, anche se solo in parte, le parole di Fini non sopportano di essere chiamati "comunisti". Così come sicuramente esistono "piddini", "sinistrini", comunistini" ecc. ecc. che, pur non sopportando il politico Fini, condividono il pensiero che ha espresso.
Anche se tutto questo sembra concorrere ulteriormente all'"inizio della fine", vogliamo essere ottimisti: le persone (quelle ancora cerebralmente vive) stanno, sempre più, prendendo coscienza che così non si va più da nessuna parte, se non nel baratro della neo-plutocrazia.

"Destra e sinistra" sono concetti/personaggi che sono serviti alla partitocrazia per difendere i
propri abusi e privilegi; un po' come i compari dei "trecartisti" che collaborano ad arte per turlupinare lo sprovveduto di turno.



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giovedì 12 marzo 2009

Questo è il modo di governare del "popolo delle libertà"!

Pera e manganello in Università

Marcello Pera scrive testi importanti, ma che nessuno legge. Questo gigante del pensiero fa il piazzista dei suoi libri dove può, anche in un luogo pubblico come l'Università di Pisa. Mentre Pera illustra il suo testo fondamentale: "Perché dobbiamo dirci cristiani" in Ateneo, i celerini manganellano gli studenti che protestano in strada. Tutto molto cristiano. Gli studenti pagano la retta universitaria, ma non possono assistere all'esibizione di Pera. Non si può criticare il senatore Pera del PDL, prima craxiano, poi psiconano, mantenuto in Parlamento da quattro legislature con i soldi dei contribuenti.
In tutta Italia si picchiano ragazzi che protestano, anche in modo vile come è avvenuto a Bergamo. Così non si può continuare. Prima o poi ci scappa il morto. Nessuno deve essere autorizzato a picchiare un cittadino inerme, soprattutto se indossa una divisa. Non c'è extraterritorialità per la violenza. Invito gli studenti universitari a illustrare le loro tesi in Parlamento, inizierei da: "Perché non dobbiamo dirci piduisti e neppure mafiosi". Nel frattempo senatori e deputati noti alle Forze dell'Ordine (più di un centinaio) potrebbero ricevere opportune cariche di alleggerimento della Celere.
Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.

"Caro signor Grillo,
sono Edoardo, ho 22 anni, studio alla facoltà di Scienze Naturali di Pisa e collaboro come free lance con il giornale toscano "il Tirreno". Venerdì pomeriggio io e un amico ci siamo recati alla facoltà di Giurisprudenza per assistere all'incontro con il senatore Marcello Pera, il quale doveva presentare un libro. L'idea era quella di provare a fare qualche domanda, ma purtroppo le cose non sono andate così. Arrivati davanti alla facoltà, ci siamo uniti al sit-in di protesta, poichè la facoltà era stata blindata. I poliziotti in tenuta antisommossa non hanno permesso a noi studenti di entrare nella facoltà e hanno intimato il dietrofront. noi abbiamo fatto un cordone non violento e, a mani alzate, abbiamo continuato a chiedere a gran voce di darci la possibilità di partecipare al dibatittito... non l'avessimo mai fatto... come potrà rendersi conto dai video, è bastato un minuto perchè gli animi dei ragazzi della celere si infiammassero. Abbiamo subito tre cariche e molti ragazzi si sono fatti male. alcune ragazze hanno ricevuto manganellate sugli arti, io ho una mano lussata e molti giovani che non conoscevo si sono ritrovati con la testa rotta... io non la chiamo per chiederle solidarietà (o forse si), ma le persone che sono finite negli scontri non erano "facinorosi", bensì giovani studenti che erano li per caso: a pensi che all'ospedale ho incontrato due ragazzi di 18 anni, due studenti calabresi che vivono a Pisa per fare l'università da nenche sei mesi, apolitici, che volevano solo assitere al dibattito.... il fatto è questo ....oltra al danno la beffa.....è vero che nel video alcuni ragazzi hanno acceso un fumogeno....ma da qui a pensare che otto poliziotti si siano feriti mi viene da ridere....io c'ero...e non sono un violento.....più sono saliti i nostri ferit, più aumentavano quelli dei poliziotti..... il fatto è che dai video si vede che siamo stati aggrediti....eppure stanno incominciando a fioccare le denunce contro di noi (resistenza???) e la stampa nazionale ha riportato solo i feriti della celere ... io sono sconvolto signor Grillo, qui è sempre peggio... se persino una città con un forte animo di sinistra come Pisa incomincia a vedere queste cose vuol dire che qualcosa è definitivamente cambiato....io la prego di rispondermi, anche solo per dirmi "non mi interessa" , la prego davvero... sono tre giorni che non dormo....
Chiedo scusa per al lettera che riporta le notizie senza né capo nè coda ma mi sento ancora molto scosso....sul sito di Pisa notizie potrà visionare i video..." Edoardo

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mercoledì 11 marzo 2009

Le reazioni della maggioranza

Queste le reazioni della maggioranza dopo l'abbandono, da parte dell'opposizione, della seduta del consiglio comunale dell'8 marzo u.s.
Ricordiamo che l'opposizione è uscita dall'aula per protestare contro i ripetuti "giochetti" nel convocare il consiglio all'ultimo minuto e sempre in seduta straordinaria.


Eh, sì! Ci sono anche i "bambini soldato"

Congo, i guerriglieri liberano 85 bambini soldato
L'Unicef chiede anche il rilascio di tutti i bambini impegnati nei gruppi armati del Paese


Il gruppo armato Mayi Mayi della regione Nord Kivu ha rilasciato 85 bambini soldato, tutti tra i i sette e i diciasette anni, di cui cinque sono bambine.
L'Unicef, insieme ad altre organizzazioni che operano sul territorio, sta fornendo protezione e percorsi di recupero per il ricongiungimento dei bambini con le proprie famiglie.
Altri gruppi armati del Nord Kivu hanno dichiarato il rilascio di tutti i bambini soldato impegnati nelle loro truppe. L'Unicef auspica che alle dichiarazioni seguano accordi scritti in base ai quali sarebbe possibile il rilascio di circa 1500 bambini soldato.

Sono circa 3000 i bambini tra i 6 e 16 anni, che vengono impegnati in 24 conflitti armati, contro ogni dettato della Convenzione di Ginevra.
L'Italia, sia come principale donatore dell'Unicef, sia come membro non permanente del Consiglio di Sicurezza ONU, negli ultimi anni ha svolto un ruolo importante per la difesa dei diritti all'infanzia.
Numerosi progetti sono stati infatti promossi a favore dei bambini soldato nei Paesi dell'Africa occidentale, in Sierra Leone, Niger, Liberia, Senegal, Mali e Colombia, sotto l'azione della Rappresentanza italiana all'ONU e la Cooperazione italiana.

La liberazione degli 85 bambini, rappresenta indirettamente il risultato dell'azione internazionale che si adopera a favore dei diritti all'infanzia.

Pasquale La Torre

sabato 7 marzo 2009

8 marzo 2009: per un Nuovo Rinascimento


Parte da Firenze la conquista dei Comuni; nasce la "Carta di Firenze", la conquista della nostra vita.
I Comuni decidono della vita quotidiana di ognuno di noi. Possono avvelenarci con un inceneritore o avviare la raccolta differenziata. Fare parchi per i bambini o porti per gli speculatori. Costruire parcheggi o asili. Privatizzare l’acqua o mantenerla sotto il loro controllo. Dai Comuni si deve ripartire a fare politica con le liste civiche.
Da Firenze si partirà con i 12 punti che riguardano la qualità della nostra vita: energie rinnovabili e pulite, gestione sostenibile del ciclo dei rifiuti, connettività libera e per tutti, acqua pubblica, mobilità senza spostarsi, servizi a 5 stelle ed altro ancora.

Incontro di Firenze dell'8 marzo 2009

Il programma prevede:

ore 9.15 accredito
Introduzione - Beppe Grillo
Politica - Marco Travaglio
Ambiente - Maurizio Pallante
Salute - P. Gentilini, G. Miserotti, M. Bolognini
Energia - Marco Boschini
Riciclo - Matteo Incerti
Connettività - Maurizio Gotta (Anti Digital Divide)
Diritti dei cittadini - Sonia Alfano
Acqua - Riccardo Petrella

Break

Presentazione sito Liste Civiche
Interventi delle Liste Civiche e dei Meetup
Conclusioni - Beppe Grillo

Ti aspettiamo domenica 8 marzo a Firenze.

Domani dalle 9.30 il blog di Beppegrillo.it trasmetterà in diretta streaming da Firenze il
I° Incontro Nazionale delle Liste Civiche a Cinque Stelle.


*****

Per concludere facciamo gli auguri a tutte le donne per un 8 marzo...
che duri 365 giorni tutti gli anni!


domenica 1 marzo 2009

Gestione dei rifiuti: termometro di civiltà




I sindaci del nostro comprensorio iniziano a "scoprire l'acqua calda". Dopo aver tentato di bruciare rifiuti a Torre Valdaliga (come se il "carbone sporco" non bastasse!), dopo essere notevolmente in ritardo con la raccolta differenziata "porta a porta" (vedi Santa Marinella... lo dicevamo che anche per copiare ci vuole abilità), dopo aver dimostrato mancanza di cultura e di visione con l'affidamento del PaP a quel carrozzone, asservito alla casta politico-affaristica, chiamato AMA, ora scoprono il TMB (trattamento biologico meccanico).
Delegazioni di comuni italiani, ben più avanti dei nostri nella gestione sostenibile dei rifiuti, già da molto tempo si sono recati in pellegrinaggio in terra santa dove sorgono gli impianti che effettuano il TMB a Tel Aviv (ArrowBio).


Foto della delegazione del Comune Campi Bisenzio
in visita a Yoqneam (Isralele) effettuata a luglio 2008
(quello di spalle, quindi, non è Moscherini)

Il trattamento meccanico biologico, che a differenza di molti altri operanti in Italia, Germania ed Austria NON HA COME OBIETTIVO QUELLO DI PRODURRE IN ALCUN MODO COMBUSTIBILE DERIVATO DAI RIFIUTI da inviare ad inceneritori o cementifici .
Quindi il TMB in oggetto si PONE IN ALTERNATIVA AL RICORSO ALL’INCENERIMENTO compreso nelle varianti di “piro gassificazione”, gassificazione, trattamenti al plasma.
Per i dettagli tecnici esso sembra molto adatto non solo a recuperare energia dalla frazione biodegradabile (organico ma anche carte contaminate) con una resa di biogas ad alta presenza di metano ed una produzione di “digestato” molto bassa (il digestato è il prodotto stabilizzato derivante dal processo di digestione anaerobica) ma anche recuperare tutte le plastiche (che vengono inviate a riciclaggio senza alcuna “valorizzazione termica”), i metalli, il vetro ancora contenuti nelle frazioni residue dopo le raccolte differenziate.
Questo sistema di trattamento che non si pone in alternativa alla forte implementazione della raccolta differenziata, sfruttando il diverso peso dei rifiuti in acqua appare quindi interessante nel trattamento del rifiuto residuo (e può essere facilmente combinato anche con il trattamento delle frazioni organiche pulite provenienti da RD) che non solo viene stabilizzato ma soprattutto recuperato e sottratto alla discarica per un minimo del 60% ed un massimo del 75%.
Questa tipologia di TMB sembra più efficace, per esempio del TMB di Tudela in Spagna dove l’impianto, che non produce CDR, riesce a recuperare una frazione esigua di plastiche lasciando spazio alle “immancabili” proposte di “valorizzazione energetica” anche sulla scorta di normative che vietano di avviare a discarica materiali ad alto potere calorifico. Integrando, per esempio l’altissima capacità del sistema Arrow Bio di recuperare (per galleggiamento) tutte le plastiche con il sistema di lavorazione dell’impianto di Vedelago (efficace nel “sottoriciclaggio” delle plastiche anche più eterogenee) si fornirebbe un'alternativa completa, sanitariamente sicura ed ecologicamente migliore al “recupero energetico” degli scarti plastici “sfuggiti” al sistema delle RD porta a porta. Naturalmente non bisogna confondere né il sistema ArrowBio (ma nemmeno quello Vedelago) che sono utili per operare anche nella fase “back end” (per dirla con Paul Connett) sbarrando la strada anche in questo “spazio residuo” alla riproposizione dei “trattamenti termici” magari sotto le forme di “dissociazione molecolare” o di “torce al plasma”con la realizzazione “tout court” della strategia rifiuti zero che, anzi, richiede una graduale ma decisa sostituzione degli imballaggi plastici (interventi “front end”).
Fatte queste dovute precisazioni il sistema in oggetto sembra poter essere una “parte” funzionale alla realizzazione della “road map” di rifiuti zero al 2020.



Infine mettiamo in guardia la cittadinanza dal tentativo di politici, alcune associazioni ed operatori economici locali che, con tentativi di mero lucro, vogliono appropriarsi di un'eventuale nuova gestione dei rifiuti nuovamente a discapito della popolazione. Ricordiamo:
- a Moscherini che non è il boss del comprensorio;
- agli pseudo-ambientalisti che la sostenibilità, oltre a salvaguardare la salute deve creare
economia locale e posti di lavoro;
- al mondo dell'imprenditoria di impegnarsi, sin dalla fase di produzione ma anche nella vendita,
alla riduzione (sia qualitativa che quantitativa) di quelli che, altrimenti, diventeranno scarti
ingombranti, antieconomici e velenosi.

Il segnale concreto lo avremo quando, partiti realmente con una nuova gestione (basta chiacchiere!), caleranno i ricoverati di tumore e patologie gravi nonché le nostre bollette!!!